20 MAR

L'importanza del movimento


Occorre dare una disciplina al movimento e alla postura dei bambini, fin dalla più tenera età, e imporre loro delle regole per una migliore igiene mentale rivolta alla salute.

L’evoluzione economica e industriale ha fatto sì che la sedentarietà prendesse il sopravvento sul movimento, mentre il moto è l’elemento primario e indispensabile per la crescita, da cui dipende lo sviluppo sano e funzionale dell’uomo, inteso come unità di corpo e di anima.

Il movimento è vita fin dalle sue origini. Infatti per poter creare una nuova vita è necessario un determinato movimento di coppia (intesa come uomo-donna), occorre che il seme dell’uomo, chiamato spermatozoo, compia un percorso sempre in movimento, per poter raggiungere ed impiantarsi nella sua piccola terra chiamata ovulo, presente nella dona.

Il processo della fecondazione necessita anch’esso di movimento per creare una nuova cellula e quindi una nuova vita; la nuova cellula originatasi necessita ancora di movimento per depositarsi nella sua sede opportuna per crescere, maturare e formare il feto.

Quest’ultimo richiede del movimento per potersi sviluppare e, attraverso le sue tappe evolutive, giungere in modo sano e normale alla nascita, proseguire e il suo divenire uomo.

Ad avvalorare l’importanza del moto consideriamo che:

  • Il cuore necessita di movimento per contrarsi e poter distribuire il sangue in tutto il corpo, attraverso la grande e la piccola circolazione;
  • Il cervello esige movimento per svilupparsi in maniera sana e poter espletare la funzione di comando e controllo;
  • Anche il pianeta terra ha bisogno di movimento per poter esplicare i moti di rotazione e rivoluzione.

A ragion veduta senza movimento non può esserci vita.

Infatti basti pensare che l’arresto cardiaco e l’arresto di una parte del cervello s’identificano rispettivamente con una morte sicura e con la certezza della paralisi di una parte o di tutto il corpo; inoltre la stasi del movimento della Terra, inevitabilmente condurrebbe al disastro completo.

Quindi il movimento è vitale e, per potersi realizzare, necessita di uno spazio e di un tempo, elementi altrettanto importanti, in quanto consentono il compimento della sua stessa funzione.

Lo spazio nel linguaggio scientifico e in quello filosofico, è descritto come un’entità illimitata e indefinita nella quale sono situati i corpi; nel nostro caso il feto e il neonato, contenuti il primo nello spazio della cavità intrauterina e il secondo nello spazio aperto.

Il tempo è definito come una successione di istanti considerata come estensione illimitata, ma capace di essere suddivisa e misurata, considerandola sia in sé sia in relazione alle vicende che in essa si svolgono.

Il movimento è definito come il togliere dallo stato di quiete, spostare da un luogo ad un altro, dare impulso, mettere in azione, iniziare un’attività.

Tutti questi elementi, a loro volta, necessitano di un ordine per essere finalizzati e coordinati tra di loro ed essere perfino armoniosi e predefiniti nel loro disordine; la suddetta organizzazione si chiama ritmo, altro elemento importante, in quanto stabilisce, scandisce e impartisce i tempi di tutti i movimenti.

Ricordiamo come esempi di ritmo:

  • Il ritmo cardiaco, il curi ordine può essere registrato tramite l’elettrocardiografo, il quale attraverso il grafico elettrocardiogramma (ECG) rileva gli impulsi dell’attività elettrica del cuore (movimento), che variano nello spazio e nel tempo;
  • Il ritmo encefalico, il cui ordine può essere registrato con l’elettroencefalografo, che attraverso il grafico elettroencefalogramma (EEG) registra l’attività elettrica del cervello;
  • Il ritmo respiratorio, il ritto sonno-veglia, il ritmo giorno-notte, il ritmo della musica, il ritmo della corsa e, cosa molto importante, il ritmo della crescita; naturalmente, anch’essi possono essere registrati.

In sintesi si deduce che ogni ritmo ha un proprio ordine specifico e basta un minimo movimento errato per causarne il mancato rispetto dei tempi, con la conseguente rottura dell’ordine e del ritmo stesso. 

La registrazione di movimenti normali (come si evince dalle foto dei grafici) e anormali risulta un indice di valutazione che consente di poter identificare l’origine della causa ed essere così facilitati nel formulare l’esatta diagnosi funzionale; nel nostro caso permette di risalire alla fonte del movimento errato, di definire la responsabilità del disordine dello schema motorio e dell’alterazione psicofisica e di facilitare la stesura del trattamento riabilitativo.

Dopo avere dimostrato che il ritmo è un ordine del movimento e che esso rappresenta l’elemento essenziale di tutta l’educazione motoria e posturale, sia preventiva che riabilitativa, possiamo enunciare quanto segue: l’insieme di tantissimi movimenti ordinati tra di loro costituisce un ordine sovrano più complesso, chiamato schema motorio, elemento base indispensabile e inscindibile per la costruzione armonica di uno splendido edificio chiamato “Essere umano”.

Articolo estratto dal libro “Salus” del dott. Giuseppe Indaimo

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