20 MAR
Quante volte ci siamo sentiti rivolgere frasi come queste? “Devi allenarti!”, “Fai la corsetta!”, “Passi troppo tempo sul divano!”; oppure, “Sei troppo sudato!”, “Non stai fermo un secondo”, “Se giochi troppo rischi di farti male”.
Cercheremo qui di fare chiarezza sull’argomento e probabilmente sapremo cosa rispondere ai vari “rimproveri” che ci vengono rivolti. Analizzeremo cosa la scienza attuale ci dice a proposito, quali sono i rischi, quali i benefici e quanta attività fisica dovremmo svolgere.
Qual è la vostra opinione al riguardo?
Nella vita quotidiana parliamo spesso con parenti, amici, compagni di scuola e colleghi, di sport e attività fisica; ognuno ha le proprie idee e le proprie teorie, sicuramente basate su ciò che ha sentito da qualche “mister”, letto su qualche libro o visto in qualche film. Vi sarete scontrati magari con un amico che vi diceva di riposare quando volevate correre o di giocare quando invece preferivate il divano.
Vi siete anche chiesti, però, cosa ci dice la scienza?
Nel mondo, ogni anno, 3.2 milioni di decessi sono causati da livelli di attività fisica insufficienti. Avere uno stile di vita sedentario e non inserire nei programmi settimanali livelli adeguati di attività fisica può favorire l’insorgere di diverse patologie. Si stima che circa il 22% di tumori al seno e al colon sia causato da livelli di attività fisica insufficienti; lo stesso vale per il diabete e le malattie cardiache ischemiche che hanno percentuali simili.
Cosa significa?
Questi dati ci dicono che non svolgere attività fisica regolare e adeguata aumenta il rischio di contrarre diverse patologie sistemiche come tumori, patologie cardiovascolari, patologie articolari, ecc.
Mi alleno di più, rischio maggiormente di cadere e farmi male! FALSO.
Diversi studi hanno dimostrato, contrariamente a quanto si possa pensare, che praticare attività fisica costante non aumenta il rischio di caduta e quindi di infortunio ma al contrario lo riduce notevolmente. Questo dato è importante e vale soprattutto per le persone anziane, alle quali una caduta può causare danni talvolta irreversibili; bisogna incentivare dunque gli anziani (compatibilmente con le condizioni di salute e in accordo con medico e fisioterapista) a svolgere attività fisica costante e adeguata.
Com’è la situazione tra i più giovani?
I giovani non sono esclusi da questa problematica, anzi! Le generazioni più giovani infatti subiscono, da questo punto di vista, i ritmi e le abitudini che impone la società moderna. In tutto il mondo 3 adolescenti su 4 (di età compresa tra 11 e 17 anni) non svolgono adeguati livelli di attività fisica secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’inattività fisica inoltre favorisce il sovrappeso e l’obesità; si stima infatti che in Italia (stima del sistema di sorveglianza “OKkio alla salute” del 2016) i bambini in sovrappeso sono il 21.3% e i bambini obesi sono il 9.3%, compresi quelli severamente obesi che da soli sono il 2.1%.
Quanto e quando fare attività fisica?
Secondo le ultime linee guida internazionali è consigliato svolgere attività fisica a ogni età; è necessario però differenziare la tipologia e la quantità di attività fisica in base all’età, alle condizioni di salute e alle esigenze di ogni singola persona.
Entrando un po' nel dettaglio:
- I bambini e gli adolescenti(5-17 anni) dovrebbero raggiungere una media di 60 minuti di movimento quotidiano durante la settimana. Per questo gruppo di età è inoltre ribadita l’importanza di svolgere attività fisica da moderata a vigorosa, ed esercizi di potenziamento muscolare almeno 3 volte a settimana.
- Gli adulti (18-64 anni) dovrebbero svolgere una quantità di attività fisica di moderata intensità che superi i 300 minuti settimanali o che superi i 150 se d’intensità vigorosa, oppure combinazioni equivalenti delle due modalità.
- Gli anziani (over 65 anni) non solo quelli con ridotta mobilità, dovrebbero svolgere almeno 3 giorni a settimana (150-300 minuti di attività a moderata intensità o 75-150 minuti di attività vigorosa) attività fisica multicomponente (una combinazione di attività aerobica, rafforzamento muscolare e allenamento dell’equilibrio svolti in un’unica sessione) per aumentare la capacità funzionale e ridurre il rischio di cadute accidentali. Ne ricaverebbero inoltre enormi benefici sul controllo del dolore cronico e il rallentamento della degenerazione tissutale.
- Le donne in gravidanza e nel postparto dovrebbero svolgere almeno 150 minuti settimanali di attività fisica aerobica di moderata intensità; ridurrebbero così il rischio di complicanze post-parto.
- Per adulti e anziani con condizioni di cronicità (in particolare pazienti oncologici, individui con ipertensione o diabete di tipo 2, soggetti HIV-positivi) rimangono valide le raccomandazioni attribuite alle fasce d’età corrispondenti.
- lo stesso vale per le persone con disabilità senza specifiche controindicazioni.
Sfatiamo qualche luogo comune!
Secondo le ultime linee guida dettate dall’OMS:
- fare un po’ di attività fisica è meglio di niente
- aumentarne la quantità permette di ottenere ulteriori benefici per la salute
- “every move counts”, ossia qualsiasi tipo di movimento conta.
Se siamo bravi e facciamo tutto questo, è sufficiente?
Non sempre l’unione fa la forza. Secondo le ultime linee guida dettate dall’OMS la politica dovrebbe occuparsi fortemente di questi aspetti, progettando e favorendo attività che mirino al benessere psicofisico, al benessere ambientale, alla parità di genere e all’abbattimento delle diseguaglianze.
Si riporta l’estratto del Decreto del Direttore Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute del 29 maggio 2017:
“Da tali dati emerge che il problema dell’attività fisica nel nostro paese è reale tra le persone di tutte le età, con effetti tragici sulla salute e sul benessere psico-fisico delle singole persone e della comunità. Gli effetti negativi sulla salute delle persone sono molteplici e favoriscono l’insorgenza di malattie cardiorespiratorie, metaboliche, muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi. Dagli ultimi documenti internazionali in tema di salute pubblica si evince che per tutelare la salute di tutti non è sufficiente concentrarsi soltanto su aspetti fisici e fisiologici dell’individuo ma è necessario:
- tutelare la salute e il benessere per tutti e a tutte le età;
- offrire un’istruzione di qualità;
- realizzare l’uguaglianza di genere;
- ridurre le disuguaglianze;
- rendere le città e le comunità inclusive, sicure, resilienti e sostenibili;
- agire per combattere il cambiamento climatico;
- proteggere la vita sulla terra;
- promuovere società eque, pacifiche e inclusive.
L’attività fisica, inoltre, deve essere svolta secondo modalità rispettose della diversità degli individui, al fine di consentire la più ampia partecipazione nel rispetto delle caratteristiche e dei bisogni specifici di ciascuno. Nei diversi luoghi in cui viene praticata l’attività fisica e/o sportiva è necessario fare in modo che tutti possano sviluppare le proprie differenti abilità, in un contesto di piena socialità e inclusione, valorizzando ogni possibile diversità.”
«Essere fisicamente attivi è essenziale per cuore, mente e corpo, a ogni età e con ogni abilità».
[Fiona Bull]
Articolo di: Dott. Antonino Indaimo
Non costituisce un suggerimento medico o sanitario o altra attività che abbia connotati simili
-è pubblicato a mero fine informativi di carattere generale
-non offre garanzie esplicite o implicite di alcun tipo e non assicura alcun raggiungimento di risultati nella cura del corpo e della salute